Perché uno studio di design dovrebbe utilizzare un proiettore
Avere un proiettore in studio fa scena, è indubbio. Utilizzare un proiettore in occasioni lavorative per presentazioni, lanci, workshop, conferisce un carattere più autorevole agli occhi degli interlocutori. Quando il contenuto merita, il modo con cui lo veicoliamo fa un’ulteriore differenza. Uno studio di design potrebbe avvalersi di un proiettore sia per approcciare in modo più incisivo un progetto tecnico che per raccontarlo alla committenza o a un cliente. Quando è possibile utilizzare un proiettore anziché accendere uno schermo tv, fatelo sempre!
Non serve necessariamente un pannello su cui proiettare, basta una superficie chiara e liscia e un ambiente non eccessivamente illuminato o esposto alla luce solare. Con l’high definition dei proiettori moderni le location in cui possono essere accesi sono le più disparate. Ricordarsi però di lasciare una parete bianca in studio da adibire a schermo per proiettare non sarebbe una cattiva idea.
Con l’ausilio della proiezione è possibile dare più concretezza agli spazi che stiamo progettando o a un particolare dettaglio architettonico che stiamo modificando. Pensate anche all’effetto wow che può nascere dal semplice ruotare un oggetto in 3D o dal concretizzare la presenza di un arredo a grandezza quasi naturale.
Il proiettore che ho imparato a usare personalmente all’interno del mio studio è l’Epson EF-12, gentilmente messo a mia disposizione dall’azienda. Rispetto alle classiche forme e dimensioni dei proiettori “fissi” che solitamente campeggiano nelle sale conferenze degli hotel o nelle aule universitarie, questo cubotto è stato progettato per agevolare un suo impiego dinamico. Io stessa lo ritengo una soluzione adeguata a chi ha necessità di metterlo in funzione in una moltitudine di contesti.
L’Epson EF-12, con la sua forma a cubo, orientabile in tutte le direzioni, e i suoi 2,1 kg di peso, restituisce un’immagine nitida di ciò che viene proiettato, sia esso un video, una presentazione o una carrellata di immagini. L’effetto cinema che si ottiene da questo proiettore è tale da consentirne un utilizzo anche in ambienti decisamente più piccoli rispetto alle grandi sale da proiezione. Ed è facile da gestire, con una serie di funzionalità automatiche che semplificano la vita. Ad esempio, ha la correzione trapezoidale che consente di allineare l’immagine proiettata in modo rapido o anche in automatico. Questo modello proietta fino a 150 pollici con 16,77 milioni di colori in Full HD ed è dotato del sistema audio surround 3D di YAMAHA.
Ma se c’è un motivo per cui uno studio di design e architettura dovrebbe utilizzare un proiettore è soprattutto perché chi lavora con le immagini e gli aspetti visual dei progetti, deve potersi concedere un punto di vista di qualità sul proprio lavoro. Più è ampia la superficie che verrà colta dai nostri occhi e più nitide saranno le immagini a cui assisteranno, maggiore sarà la soddisfazione di esclamare “abbiamo finito” oppure “il cliente ha accettato”.
La chicca che ve lo farà apprezzare anche fuori dal contesto lavorativo? Ha l’Android TV incorporato. Questo significa avere a disposizione film, serie tv e giochi da Google Play, YouTube e da altre app che è possibile installare.
Articolo in collaborazione con Epson
Comments (2)
In realtà è tecnicamente sbagliato utilizzare un proiettore. Un display professionale offre risoluzione, luminosità, contrasto e resa colore superiore. Il proiettore necessità di una stanza completamente buia per poter vedere bene. Un display professionale invece non risente della luce ambientale. Soprattutto studi di architettura o design hanno necessità di avere risoluzione elevata anche su grandi display dove il dot pixel arriva a 0,3 mm. In un proiettore invece il pixel è ben visibile (e non si proietta su qualsiasi superficie, deve essere proiettato su telo bianco da proiezione con apposito coefficiente di riflessione)
Ciao Francesco, un po’ dissento. Sto utilizzando ormai da un mese il proiettore in questione e posso assicurarti che non ha la minima presenza di pixel visibili. Anzi la qualità della proiezione è spaventosamente alta, al punto che il proiettato sembra “essere” un display. Questo per farti immaginare la qualità. E la cosa eccezionale è che non ha bisogno di condizioni di buio o luce scarsa. L’ho utilizzato in pieno giorno, in un ufficio vetrato con grande esposizione solare. Risultato? Visualizzazione eccezionale, progetto di interior che presentavo è stato gradito e il cliente è rimasto molto soddisfatto. Forse la tua opinione è più che valida per strumenti di proiezione scadenti o non adatti a determinati ambienti illuminati. Di questo in cui ho parlato nell’articolo, il cubotto di Epson per l’appunto, sono pronta a farti ricredere! Ah, basta una superficie spoglia, non necessariamente bianca, su cui proiettare. Nulla più.